Polizia e Guardia di Finanza di Alessandria hanno eseguito un'ordinanza di misure cautelari nei confronti di tre persone residenti nel Pavese, tutte e tre arrestate, due italiane e una straniera. Sono indagate, a vario titolo, per estorsione, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Altre tre persone sono indagate a piede libero. Le indagini sono partite da un episodio estorsivo compiuto da due fratelli italiani, conosciuti nell'Alessandrino come buttafuori in discoteche.
Attraverso intercettazioni, approfondimenti su operazioni sospette, servizi di osservazione, accertamenti bancari ed esame dati su un device in uso a un indagato, sono emerse due estorsioni e l'intestazione fittizia a un prestanome di una società attiva nel recupero-smaltimento di batterie e metalli. Era utilizzata per riciclare o autoriciclare denaro confluito, dopo essere transitato sui rapporti societari, sui conti personali.
È stato effettuato il sequestro preventivo per due società e le relative aziende, mentre è ancora al vaglio degli inquirenti copiosa documentazione. Come rimarcato dalla Procura, guidata da Enrico Cieri, si tratta di vicende "gravi dal punto di vista criminale", con condotte di estorsione e percosse ai danni di almeno due imprenditori per costringerli a cedere le aziende che gestivano, poi sequestrate nella disponibilità degli indagati.