Parenti dell'Alessandrino del Papa ricordano la torta del 2017 a Genova con lui

Pensavano potesse riprendersi ma la continua richiesta di preghiere per lui poteva essere un indizio sul suo reale stato di salute

Anna Bosco 21/04/2025
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«Questa la mettete da parte in camera mia per questa sera». Lo disse agli assistenti papa Francesco, riferendosi alla torta regalatagli dai parenti piemontesi e liguri, dopo l'incontro a Genova nel maggio 2017. Lo ricorda, nitidamente, oggi, nel giorno della scomparsa del Pontefice, Eraldo Demergasso.

«Eravamo parenti alla lontana: il mio bisnonno era il fratello della bisnonna del Papa» racconta. Abitavano in provincia di Alessandria, nella frazione Teo di Cabella Ligure, dove nacque Maria Gogna, nonna materna di Bergoglio, poi emigrata giovanissima in Argentina. Lì a Teo, Eraldo ha ancora casa, ma abita stabilmente a Serravalle Scrivia.

«Pensavamo potesse riprendersi - confida amareggiato - ma, al di là, delle uscite di questi ultimi giorni, che ci avevano un po' confortato, evidentemente il suo tempo stava per finire. Infatti, più che mai, chiedeva di pregare per lui. Non potrò mai dimenticare la sua mano fine e vellutata».

A Genova quel giorno di maggio di quasi otto anni fa, con Eraldo c'era anche Remo Demergasso, cugino di terzo grado del Santo Padre: le trisnonne erano sorelle. Vive nel capoluogo ligure, ma anche lui ritorna spesso a Teo.

«Alla fine di una lunga giornata di impegni istituzionali, quella sera del 2017 ci ha accolto mostrandosi, nonostante la stanchezza, molto cordiale e simpatico come sapeva essere sempre. Quando incontrava i potenti del mondo ma, allo stesso modo, gli ultimi. Oggi è una brutta giornata, siamo tutti un po' più 'poveri'. Ancor di più noi che abbiamo perso un parente importante, al di là del suo ruolo". Ma anche chi non aveva rapporti di parentela oggi vive male. Come la signora Carla, che a Teo trascorre molti mesi. "I residenti stabili sono otto, una cinquantina nella bella stagione e in occasione delle festività. Oggi, dopo aver avuto la triste notizia della morte di Francesco, ci siamo ritrovati per un momento di raccoglimento. La sensazione è stata fosse venuto a mancare qualcuno del paese. Lo abbiamo ricordato con una preghiera semplice, con quella semplicità che gli sarebbe piaciuta. Sfuma, però, il sogno di avere un'udienza particolare per il Giubileo: avevamo programmato di andare a Roma verso ottobre».

A Teo si trova una piccola sezione distaccata del Centro documentale e Mostra permanente sull'emigrazione allestita a Cabella. È dedicata proprio a Maria Gogna.

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