Il movimento dei trattori è tornato in piazza. Con un presidio ad Alessandria e uno a Peveragno, nel Cuneese, con una cinquantina di trattori, ieri gli Agricoltori autonomi italiani tornano a fare sentire la loro voce.
«Ritorniamo a protestare - spiega all'agenzia stampa Agi il presidente nazionale Gabriele Ponzano - con un obiettivo principale, la richiesta di crisi socio-economica per il mondo agricolo. Dallo scorso anno, quando siamo scesi in piazza le cose non sono cambiate. Anzi, in alcuni casi i problemi sono raddoppiati, a causa della burocrazia».
«Lo stato di crisi socio-economica - prosegue - permetterebbe di adottare misure straordinarie che possano salvare il comparto, in deroga ai limiti nazionali ed europei per gli aiuti. Un po' come è accaduto per l'emergenza Covid e per la guerra in Ucraina».
Tra i problemi, anche la tutela del Made in Italy. «Bisogna salvaguardare i nostri prodotti - afferma Ponzano - e tutelare quello che veramente e' prodotto in Italia. La produzione del cibo italiano non si può delocalizzare, bisogna tutelare la tracciabilità del prodotto Italia».
Sul tavolo anche la questione dei ricavi per i coltivatori. «All'agricoltore rimane il 7% del valore pagato dal consumatore - sottolinea il presidente degli Agricoltori autonomi italiani - mentre su un prodotto lavorato ciò che rimane è soltanto il 2%, da cui bisogna togliere poi tutte le spese. Sono cifre insostenibili per la categoria». Inoltre, c'è la questione sociale e ambientale, su cui gli agricoltori continuano la loro protesta.
«La questione è importante - dice Ponzano - se chiudono aziende agricole, magari nei territori di montagna, non ne apriranno altre. L'Italia è fatta di moltissimi piccoli paesi, se spariscono le aziende agricole si impoveriscono i piccoli centri, muore il tessuto sociale e alcuni territori sono a rischio abbandono. Il problema è anche dal punto di vista ambientale, perchè un territorio non coltivato diventa sempre più a rischio idrogeologico».
«Per questo motivo, nella nostra protesta abbiamo anche coinvolto i sindaci, per fare insieme una battaglia per la salvaguardia del territorio», conclude.