(Adnkronos) - E' stata battezzata 'super influenza' per l'impatto deflagrante che sta avendo in alcune aree del mondo. Come il Regno Unito, alle prese con un'impennata di casi partita anche prima del previsto. Tanto che gli esperti evidenziano come il Servizio sanitario nazionale (Nhs) inglese - su cui incombe pure la minaccia di uno sciopero dei medici - sia precipitato già prima di Natale in quello che era lo "scenario peggiore" ipotizzato. Non è ancora stato raggiunto il picco stagionale, però il numero di ricoveri in Inghilterra per influenza ha già raggiunto un livello record per questo periodo dell'anno, con numeri più che raddoppiati in una settimana, secondo i dati dell'Nhs riportati dall''Independent' (la scorsa settimana in media 2.660 pazienti con influenza sono finiti in ospedale ogni giorno, in aumento rispetto ai 1.717 dei 7 giorni precedenti). A spingere in alto i dati la circolazione di un super ceppo influenzale: si tratta del virus A/H3N2 J.2.4.1, alias sottoclade K, che - segnala l'Organizzazione mondiale della sanità - risulta in "rapido aumento" dall'agosto 2025, ed è stato rilevato in diversi Paesi sulla base dei dati di sequenza genetica disponibili.
"Questi virus del sottoclade K presentano diverse differenze rispetto ai virus correlati A H3N2", spiega l'agenzia Onu per la salute in un focus in cui traccia l'identikit della super influenza. L'ondata di casi in Gb è pesante, al punto che alcune scuole hanno dovuto ripristinare le misure adottate per la pandemia di Covid per prevenire la diffusione del virus influenzale. E a Londra si rileva una delle situazioni più difficili. In generale, l'Oms osserva "negli ultimi mesi" un aumento dell'attività influenzale stagionale a livello globale, con una crescita della percentuale di virus influenzali stagionali A H3N2 rilevati. Questo aumento coincide con l'inizio dell'inverno nell'emisfero settentrionale e con un aumento delle infezioni respiratorie acute causate dall'influenza e da altri virus respiratori tipicamente osservati in questo periodo dell'anno. Ma sebbene l'attività globale dei patogeni rimanga "entro i limiti stagionali previsti, in alcune regioni sono stati osservati aumenti precoci e un'attività superiore alla norma", precisa l'Oms. Una situazione che si rileva da ottobre. Anche nell'emisfero australe, che entra prima nella stagione dell'influenza, alcuni Paesi quest'anno hanno avuto stagioni insolitamente lunghe rispetto agli anni precedenti, con un'attività virale rimasta più alta del solito negli ultimi mesi.
I virus influenzali stagionali, inclusi i virus A H3N2, evolvono continuamente nel tempo. Cosa implicano queste differenze acquisite? "Gli attuali dati epidemiologici non indicano un aumento della gravità della malattia - analizza l'Oms - sebbene il sottoclade K segni una notevole evoluzione nei virus influenzali A H3N2".
L'attenzione degli esperti si è concentrata anche sul possibile impatto di questa novità sull'efficacia del vaccino antinfluenzale.
"Le prime stime - riferisce l'Oms - suggeriscono che il vaccino antinfluenzale continui a fornire protezione contro il ricovero ospedaliero sia nei bambini che negli adulti, sebbene la sua efficacia contro la malattia clinica durante la stagione in corso rimanga incerta".
I vaccini, rimarca l'Oms, "rimangono essenziali, soprattutto per le persone ad alto rischio di complicanze influenzali e per chi si prende cura di loro. Anche se esistono alcune differenze genetiche tra i virus influenzali circolanti e i ceppi inclusi nei prodotti scudo, il vaccino antinfluenzale stagionale può comunque fornire protezione contro i virus derivati e gli altri ceppi virali inclusi nel vaccino". Si prevede, conclude l'agenzia Onu per la salute, "che la vaccinazione protegga ancora dalle malattie gravi e rimanga una delle misure di salute pubblica più efficaci".
L'Oms continua a monitorare l'attività influenzale globale e i virus stagionali, e sta supportando i Paesi nella capacità di sorveglianza. Le linee guida saranno eventualmente aggiornate secondo necessità.
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