Nina, il cucciolo orfano di orso che sta per tornare in libertà
11/12/2025

(Adnkronos) - Dal ritrovamento di un cucciolo abbandonato sulle montagne di Pizzone (Isernia), nel maggio 2025, al lungo e complesso percorso di recupero seguito passo dopo passo dai tecnici del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. E' il cammino di Nina, giovane orso bruno marsicano che, dopo mesi di cure e accudimento in un’area appartata e protetta del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, si prepara a tornare nei boschi. "Quando fu individuata, sola e disorientata, - ricorda il Pnalm - Nina era poco più che un’orfanella incapace di sopravvivere senza la madre. Da allora, il Parco ha attivato protocolli rigorosi per i cuccioli isolati, adottati in contesti internazionali dove i casi di orfani sono più frequenti. Linee guida complesse e delicate, che puntano a garantire la crescita dell’animale riducendo al minimo l’interazione con l’uomo, affinché possa mantenere un comportamento il più possibile selvatico".  

"Accolta in una zona remota, sorvegliata a distanza e gestita con la massima discrezione, Nina ha potuto crescere in sicurezza, imparando gradualmente a esplorare, nutrirsi e sviluppare le proprie capacità. Nei giorni scorsi, arrivata a 34 kg di peso, è stata sottoposta a una serie di controlli sanitari finalizzati a valutare il suo stato generale di salute. I risultati sono attesi a breve e rappresentano l’ultimo passaggio prima della fase decisiva: il rilascio in natura".  

Il Parco sta predisponendo ogni dettaglio affinché la reintroduzione avvenga all’inizio dell’inverno. "Una scelta non casuale: il periodo freddo e l’imminente ibernazione offriranno all’orsa la possibilità di un “reset” naturale, utile per consolidare l’adattamento e ridurre gli stimoli esterni nelle prime settimane di libertà. L’obiettivo è darle le migliori condizioni possibili per tornare autonoma, forte e capace di vivere nel suo habitat naturale". Nella nota diffusa dall’Ente Parco, gli esperti sottolineano però un punto fondamentale: la Natura resta imprevedibile e, una volta libera, nessun esito può essere garantito al cento per cento. La storia di Nina, spiegano dal Pnalm, non è solo un caso di recupero faunistico, ma un tassello prezioso per la conservazione della specie. Ogni passo del suo percorso ha contribuito ad affinare pratiche, migliorare protocolli e rafforzare le strategie future per la tutela degli orsi marsicani, una delle popolazioni di plantigradi più minacciate d’Europa. Per mesi, i tecnici del Parco hanno lavorato in raccordo costante con i massimi esperti internazionali di orsi orfani, calibrando ogni decisione con scrupolo scientifico. L’obiettivo è sempre stato uno: restituire a Nina la libertà a cui appartiene. “Ognuna di queste storie ci ricorda che ogni vita merita una possibilità”, sottolinea il Parco. “Tra poco, il futuro di Nina tornerà nelle mani della Natura. Noi possiamo solo accompagnarla fino alla soglia della libertà e seguirla a distanza, nella speranza che i boschi e le praterie del Parco diventino davvero la sua casa per lungo tempo”. 

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