(Adnkronos) - "Io sono cresciuto con la cultura italiana e so che Sandokan è una figura importante per gli italiani. Per questo, ho sentito una certa responsabilità. Spero che questa serie mi avvicini ancora di più al pubblico italiano". Così all’Adnkronos l'amatissima star turca Can Yaman parla della sua nuova sfida: reinterpretare Sandokan nella serie evento internazionale, nata da un’idea di Luca Bernabei di Lux Vide e dal primo dicembre in prima serata su Rai 1. Adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari, lo show arriva a 50 anni dall’omonimo sceneggiato degli Anni 70 di Sergio Sollima con protagonista Kabir Bedi. Un ruolo monumentale, che Yaman definisce “una rarità nella vita di un attore. Un percorso “intenso dal punto di vista fisico e sentimentale” che lo ha reso “non solo un interprete ma anche una persona migliore”.
Il ‘suo’ Sandokan “è un eroe ascetico. Non è un guerriero che va ad ammazzare tutti quanti, ma combatte per un motivo, per un’idea superiore e non uccide se non serve”, spiega. “Abbiamo cercato di creare un Sandokan autentico, ammiccante e sorridente”. Secondo l’attore, questa umanità è ciò che lo distingue dai tanti supereroi contemporanei: “È la sua parte umana a renderlo superiore ai supereroi che si limitano a combattere”. A guidarlo c’è il regista Jan Maria Michelini, che ha voluto costruire una “origin story” moderna ma fedele allo spirito di Salgari: “L’eredità del passato l'abbiamo sentita come una responsabilità, come qualcosa da onorare”. Ma fin dalla scrittura “abbiamo cercato di costruire la nostra versione con le tecnologie di oggi: raccontare come quel ragazzo sia diventato un moderno Robin Hood che deve trovare un senso alla sua missione e alla sua vita”. Con il “nostro Sandokan prendiamo per mano lo spettatore per farlo sognare, come avevano fatto Salgari e Sollima, ma dando un elemento contemporaneo, ovvero la salvaguardia dei popoli e della natura”.
Entrambi credono che Sandokan possa parlare alle nuove generazioni. Per Michelini l’insegnamento è: “Vale la pena sacrificarsi per qualcun altro”. Mentre per Yaman, questo personaggio incarna una dimensione quasi profetica: “Sandokan è molto altruista, si preoccupa per la libertà degli altri, proprio come un profeta. Lo torturano, ma niente può far cambiare il suo obiettivo di salvare un popolo”. Attraverso i flashback, la serie mostrerà le origini di questo altruismo: “Capiremo che tipo di bambino era, come migliorava la vita di sua madre e delle donne che soffrivano perché venivano abusate”. Questo suo darsi agli altri “si amplificherà quando sarà lui a dover salvare tutti quanti”.
Sandokan “non vive per sé stesso, ma vive per un'idea più grande di lui”. Un eroe “dovrebbe essere così, così come tutti gli uomini”. La speranza di Yaman è che bambini e uomini possano “trarre ispirazione da lui”. L’attore è sicuro di una cosa: “Chi lo vedrà vorrà essere come lui, lo vorresti come amico”. E, soprattutto, porta con sé un messaggio di inclusività: “Con questa serie abbiamo cercato di abbracciare tutti quanti per età e cultura” perché “come sottolineiamo in ‘Sandokan’: siamo tutti diversi, ma uniti”. Questa è “una caratteristica che dovrebbe avere ogni leader”, conclude la star turca.
Ma il leggendario pirata non è solo in questo viaggio. C’è anche il suo fedele compagno Yanez, interpretato da Alessandro Preziosi: “Quella che raccontiamo è una storia che si ripete ancora oggi in Palestina e prima ancora in Brasile, Amazzonia, Kosovo e in Vietnam”. E poi “c’è il tema dell’ambiente e del mare, che non è di nessuno. Appartiene a tutti, anche se spesso non è chiaro”, ma anche “l’importanza di restare uniti”. Non manca l’amore. A fare breccia nel cuore di Sandokan è Marianna, la celebre ‘perla di Labuan’, interpretata da Alanah Bloor: “Lei è una donna moderna che lotta in contesto dominato dagli uomini”, senza dimenticare “il suo amore per il pianeta” e “considerando i tempi di oggi, è un messaggio importante”.
Ma non c’è avventura senza un cattivo. Qui ha il volto di Lord James Brook, interpretato da Ed Westwick (star della serie degli anni 2000 ‘Gossip Girl’, nel ruolo di Chuck Bass). L’attore riflette su come le persone vissute secoli fa non fossero poi così diverse da quelle di oggi: “Cambiano abiti e contesto, ma emozioni e valori restano gli stessi”. La storia che “raccontiamo esplora desideri, libertà, ambizione - anche quando diventa tossica - e l’amore, o ciò che crediamo sia amore. Sono temi universali, legati alle domande che tutti ci poniamo ogni giorno su cosa vogliamo e come raggiungere i nostri sogni. La differenza è che nella loro storia questi temi prendono vita tra pirati, armi, cannoni e navi”, conclude Westwick. Dal primo dicembre su Rai 1 e prossimamente su Disney+, ‘Sandokan’- prodotta da Lux Vide (società del gruppo Fremantle) in collaborazione con Rai Fiction - è stata sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. (di Lucrezia Leombruni)
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