A Roma 'Bra Day' Sicpre 2025, vedersi 'come prima' del tumore al seno importante per tornare alla vita
15/10/2025

(Adnkronos) - Oggi in tutto il mondo si celebra il 'Bra Day', la giornata internazionale per la consapevolezza della ricostruzione mammaria post-oncologica. Come ogni anno la Sicpre, Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica, chiama a raccolta tutti i soci per sensibilizzare sull’argomento. La città scelta per questa edizione è Roma e la professoressa Marzia Salgarello, chirurgo plastico presso la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs, presidente della Beautiful After Breast Cancer (Babc) Italia Onlus e socia Sicpre, è organizzatrice e padrona di casa. Grazie alla generosità di Olivia Paladino, anche quest’anno il Grand Hotel Plaza ha ospitato l'evento.  

In Italia il tumore al seno colpisce 1 donna su 8 nel corso della vita. Nella stragrande maggioranza dei casi, la cura oncologica comporta un intervento chirurgico più o meno demolitivo. Per recuperare l’integrità fisica, o semplicemente forme naturali e gradevoli, è necessario un intervento ricostruttivo. "La a cura non è solo clinica. È anche attenzione alla dimensione psicologica, alla dignità e all’identità femminile. In questo percorso, la ricostruzione mammaria, garantita dal Servizio sanitario nazionale, rappresenta una parte essenziale della terapia. Offrire a una donna la possibilità di un intervento immediato significa aiutarla a superare la malattia accompagnandola verso un ritorno più sereno alla vita quotidiana. Il ministero della Salute, insieme alle Regioni, sta lavorando per rendere la rete dei centri di senologia sempre più capillare, per ridurre le disparità territoriali e assicurare a tutte le pazienti pari opportunità di accesso e di trattamento", Così il ministro della Salute Orazio Schillaci nel messaggio inviato al Bra Day Sicpre.  

"La ricostruzione mammaria è uno dei principali ambiti d'intervento della chirurgia plastica e ci sta particolarmente a cuore per il benessere che può dare alla donna. Vedersi 'come prima' è importante per ritornare alla vita di tutti i giorni nelle migliori condizioni psico-fisiche. La nostra pratica clinica lo evidenzia quotidianamente. Ogni anno, in occasione del Breast Reconstruction Awareness Day, la nostra Società organizza un evento rivolto al pubblico, che coinvolge i soci chirurghi plastici di tutta Italia. Il 'Bra Day Sicpre', quest'anno con il titolo 'Con il seno di poi', ha lo scopo di raggiungere e informare le donne. La ricostruzione mammaria è a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma non sempre le pazienti sono al corrente di questa possibilità, delle modalità in cui avviene e dei risultati che può dare", spiega il dottor Maurizio Ressa, presidente della Sicpre e direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica dell'Istituto dei Tumori di Bari. 

"Il Bra Day sottolinea l’importanza della ricostruzione immediata, fondamentale per la donna, per riappropriarsi di sé stessa, ma anche per ricevere meglio le terapie e poter riprendere la propria vita lavorativa e sociale. Dopo il tempo trascorso in ospedale, ci si ritrova a casa con le proprie paure e tante domande che non riescono a trovare risposta. La ripresa è un momento davvero difficile, un frullatore psicologico in cui i chirurghi plastici hanno un ruolo fondamentale: fanno una cosa che la paziente porterà con sé per tutta la vita. Ecco perché è importante che siano loro ad accompagnarle nella ripresa in tutte le sfaccettature, fisiche, motorie, psicologiche, intime", sottolinea Salgarello. 

"Giornate come il Bra Day sono davvero utili per sensibilizzare le donne, e non solo, sull’importanza della ricostruzione immediata. Oggi solo il 50% delle donne sceglie di ricostruirsi. Nelle Breast Unit la percentuale di coloro che ricevono una ricostruzione immediata è notevolmente più alta. Ecco perché dobbiamo spingere le pazienti a rivolgersi, ove possibile, alle Breast Unit, poiché le possibilità di cura sono di gran lunga migliori. Sono formate da équipe altamente qualificate, di cui i chirurghi plastici sono parte integrante. Ed è tutto programmato in funzione del fatto che la ricostruzione sia la fine del percorso di cura. Attualmente esistono numerose tecniche ricostruttive, tra cui la posizione della protesi mammaria pre-pettorale, cioè davanti al muscolo, che è la più naturale. Ma non c’è uno standard: ogni donna ha la sua ricostruzione in base alle caratteristiche biologiche del tumore, alla tipologia della mastectomia e alle caratteristiche fisiche del corpo e del suo seno", continua la dottoressa Liliana Barone Adesi, dirigente medico dell'Uo di Chirurgia Plastica, Fondazione Policlinico Gemelli Ircc e vicepresidente Babc Italia Onlus, socia Sicpre. 

"Quando in un ambulatorio ci sono una donna che deve subire una mastectomia, un chirurgo senologo ed un chirurgo ricostruttivo, si genera una alchimia in cui l'ascolto dei saperi reciproci è la premessa per condividere uno scenario futuro di vita oltre l'ostacolo della malattia. La ricostruzione prefigura il dopo, è prendersi cura, significa proiettarsi oltre la 'paura'. Questa giornata ci ricorda quanto sia prezioso sognare con ogni donna la ricostruzione giusta, ri-tessere la speranza, rispettare ogni corpo", prosegue la professoressa Alba di Leone, presidente Komen Italia. 

La giornata prenderà il via alle 11 e è articolata in due momenti. Il mattino al cibo e le protagoniste sono state Lara Gilmore, Cristina Bowerman e Chiara Maci. Il pomeriggio il tema è stato l'arte e la bellezza della donna. Sull’argomento è intervenuta Francesca Villanti, curatrice della mostra 'Alphonse Mucha Un trionfo di bellezza e seduzione', attualmente in corso a Palazzo Bonaparte. Grazie alla generosità di Iole Siena, Presidente Arthemisia, i partecipanti al Bra Day hanno avuto la possibilità di visitare la mostra. A moderare Annalisa Manduca, giornalista medico-scientifico e conduttrice de 'Le parole della salute' su La7. 

Ma cosa hanno in comune cibo e arte? "Sono entrambi espressioni di creatività e manualità, ma anche di accoglienza. Entrambi vivono una duplice dimensione: da un lato la solitudine, dall’altro la socialità. Prevedono un processo che parte dall’intimità e si apre poi all’esterno, come avviene in cucina e come accade nella pittura o nella scultura. Prima c’è il momento personale, in cui creo, mi prendo cura di me stessa, sperimento i miei sensi e mi confronto con la mia capacità generatrice. Poi arriva il tempo dell’incontro, quando il piatto cucinato o l’opera d’arte diventa manifestazione di me e dialogo con gli altri: la mostro, la faccio assaggiare, la espongo, la dono", conclude la dottoressa Marinella Cozzolino, psicoterapeuta. 

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