(Adnkronos) - Medici italiani scendete dalla torre d'avorio e sporcatevi le mani, mettetevi senza snobismo sui social per combattere le fake news sulla stessa piazza che le diffonde e le amplifica. Suona così l'appello lanciato ai colleghi da Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, intervenuto ieri sera a Rapallo alla manifestazione 'Liguria d'Autore' organizzata da Vis Factor. E' in corso "un attacco criminale alla scienza", denuncia lo specialista, una guerra spesso "manovrata dalla politica" anche sull'onda dei venti che spirano da Oltreoceano. Perché "quello che sta succedendo negli Stati Uniti" con Robert Kennedy Jr. ministro della Sanità "è incredibile" e rischia di paralizzare il progresso medio mondiale, avverte Bassetti.
"Tutto quello che riguarda l'attacco non solo ai vaccini, ma in generale alla medicina, alle evidenze, alla scienza - ha spiegato durante la kermesse ligure - ha dietro qualcuno che ci guadagna in modo diverso con qualche cosa che magari non fa bene altrettanto": proposte di salute e presunte terapie che rischiano non soltanto di non curare, ma peggio ancora di fare danni, ammonisce l'infettivologo. "Nella realtà - ha ribadito - dietro a quegli attacchi secondo me non c'è un singolo, ma ci sono organizzazioni criminali che andrebbero perseguite". Facendolo, però, "evidentemente ne andrebbe dell'algoritmo stesso, del meccanismo delle principali piattaforme social. Levando quegli attacchi cadrebbe il giocattolo" ed ecco che potrebbe esserci "interesse a tenerli vivi".
Come ci si difende? Bassetti è convinto che il modo migliore sia "starci, su questi strumenti. Credo che il ruolo del medico del 2025 sia molto diverso dal ruolo del medico di 25 anni fa - ha sottolineato - perché oltre a curare le persone, che è una cosa che sempre dobbiamo fare tutti, dobbiamo anche divulgare e farlo su quegli strumenti. Se li lasciamo in mano a sciamani e delinquenti, la comunicazione che arriva al cittadino è che è giusto non vaccinarsi perché il vaccino fa venire l'infarto". E' solo un esempio di "quello che gira sui social. Quindi io invito i miei colleghi a farlo sempre di più: a dare messaggi corretti anche via social anziché avere la puzza sotto il naso come molti" sembrano avere, "anche universitari. Bisogna sporcarsi le mani", esorta il primario genovese, dove "sporcarsi le mani vuol dire andare sui social e combattere le fake news anche a quel livello, perché se non lo facciamo continueranno a diffondersi. Ritengo dunque che un ottimo strumento per mettere un freno a 'dottor Google' o alle 'ricette' che arrivano dai social sia quello di starci, sui social, di contrapporci" su queste piattaforme "con quella che è la nostra materia ossia l'evidenza scientifica, gli studi, il nostro lavoro di tutti i giorni". (segue)
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