I valori record della glicemia scritti sulla mano. "Così abbiamo salvato un naufrago"
23/08/2025

(Adnkronos) - Quando Rebecca, leader del team medico che opera a bordo della nave Ocean Viking di Sos Mediterranee, ha visto il numero scritto a penna sulla mano di un migrante sopravvissuto a un naufragio non riusciva a crederci. Quel numero era il valore della sua glicemia. "L'equipaggio di Astral", la nave che lo aveva soccorso, "aveva identificato un diabetico" tra le persone aiutate in mare "e aveva effettuato un test, scrivendo il risultato sulla sua mano. Quello che ho letto mi ha sconvolto. Il numero era così alto che inizialmente pensavo si trattasse di un errore. Non era possibile che qualcuno avesse livelli di zucchero nel sangue 7 volte superiori alla norma e continuasse a camminare e a parlare come quell'uomo. Abbiamo ricontrollato la glicemia e abbiamo scoperto che era ancora più alta del valore iniziale. Nonostante la barriera linguistica, abbiamo appreso che gli era stato diagnosticato il diabete di tipo 2 qualche mese prima. Da allora, aveva avuto un accesso molto limitato alle cure mediche e non era stato in grado di gestire adeguatamente la sua condizione".  

Come lui tanti migranti sono affetti da malattie pregresse e mai curate. Ed è solo una delle tante situazioni che finiscono sotto gli occhi dei soccorritori impegnati a scandagliare il Mediterraneo, immenso specchio d'acqua e di dolore, rotta obbligata per tanti che, pur di lasciare il proprio Paese in cerca di salvezza, rischiano la vita fra le onde. Persone ferite, stanche, traumatizzate, donne incinte. Sulla Ocean Viking c'è una clinica galleggiante: a bordo lavora un team di 4 professionisti (infermiera, ostetrica, medico, leader del team medico) che si occupa di offrire le prime cure alle persone appena soccorse. Tra loro c’è Rebecca, ostetrica di formazione, si dedica a questo lavoro "impegnativo e per sua natura imprevedibile" ormai da molti anni: "Le condizioni mediche che ci troviamo ad affrontare sono estremamente varie, coprendo condizioni croniche debilitanti, disabilità, malattie tropicali, traumi e cure primarie. Accrescere le mie conoscenze cliniche è stato essenziale e apprendo sempre di più ad ogni soccorso", sono le sue parole, raccolte per l'Adnkronos Salute. 

C'è chi nel suo Paese d'origine non ha mai visto un dottore. Un carico che si aggiunge alle problematiche che insorgono durante la traversata: ipotermia, mal di mare, disidratazione, ustioni da carburante. Capita anche che il team di Sos Mediterranee si trovi a soccorrere persone con disabilità, in alcune occasioni si tratta di minori che viaggiano accompagnati dai loro genitori. Nel 2023, sono state circa 20 le persone con disabilità che hanno ricevuto assistenza a bordo della Ocean Viking. Oltre alla salute fisica, ci sono spesso disturbi mentali o disturbi legati ai traumi che hanno vissuto nei campi di detenzione libici, o durante la traversata in mare. 

"È incredibile vedere le comunità unirsi a bordo quando si tratta di salute mentale e di reazioni a situazioni traumatiche - racconta ancora Rebecca - Molte volte ho visto sopravvissuti, che magari erano sconosciuti prima della traversata, sostenersi l'un l'altro nella gestione dei sintomi, aiutandosi a rivolgersi all’équipe medica quando non riescono a dormire o hanno difficoltà a prendersi cura di sé. Spesso si preoccupano degli altri prima che di sé stessi, costruendo intorno a loro una comunità aperta e solidale".  

"La cosa che amo di più del mio lavoro, confida, è proprio "la possibilità di aiutare persone che spesso non hanno mai ricevuto cure: persone che hanno subito violenze, torture, abusi sessuali, che non hanno mai avuto accesso all'assistenza sanitaria o persone affette da malattie croniche che non sono state curate: la possibilità di fare la differenza per loro e dimostrare che c'è ancora qualcuno cui interessa ciò che gli accade è incredibilmente gratificante". 

cronaca
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