Un anno fa il naufragio del Bayesian, è guerra di polizze
18/08/2025

(Adnkronos) - Prima la pioggia, che aumenta di minuto in minuto, poi le forti raffiche di vento. Fortissime. E’ buio pesto a Porticello, località balneare tra Casteldaccia e Bagheria, nel palermitano. Sono circa le quattro del mattino del 19 agosto, quando scoppia un temporale che porterà morte e dolore. In rada, a circa 300 metri dalla riva, c’è un veliero, bellissimo, che la sera prima è stato fotografato da decine di passanti. Una barca a vela molto grande con un unico albero, alto circa 75 metri, il più alto al mondo. Il suo nome è 'Bayesian'. A bordo ci sono 22 persone, 12 ospiti e 10 membri dell’equipaggio. I proprietari sono il miliardario britannico Mike Lynch, soprannominato il 'Bill Gates britannico' che, con la moglie Angela, ha organizzato un viaggio-premio per i suoi collaboratori. Pochi mesi prima, nel luglio 2024, Lynch era stato assolto da 15 capi d’accusa per frode. La barca all’improvviso si trova in un "frullatore" di correnti ascensionali e discensionali a velocità elevatissime. A poca distanza, a circa 100 metri, c’è un’altra barca, la Sir Robert Baden Powell battente bandiera olandese. Ma lei non subirà alcuna conseguenza. 

Succede tutto in poco più di un quarto d’ora. Nel tracciato Ais, il sistema di tracciamento che mette in correlazione gli strumenti di bordo di una imbarcazione con le stazioni costiere, l’orario critico arriva alle 3.50 della notte tra il 18 e il 19 agosto. Il veliero inizia a ondeggiare pericolosamente. Alle 3.59 l’ancora cede. La barca è in balia delle onde. Un minuto dopo, alle 4 in punto, c’è il blackout. L’acqua evidentemente ha raggiunto il generatore. Lo yacht sta già imbarcando acqua, al punto da diventare ingovernabile. Sono le 4.05 quando il Bayesian affonda dopo aver «scarrocciato» in tutto per 358 metri. 

Saranno sette in tutto le vittime. Il primo corpo a essere stato recuperato, poche ore dopo il naufragio, è stato quello di Recaldo Thomas, il cuoco di bordo. Solo nei giorni successivi, invece, sono stati recuperati i cadaveri di Mike Lynch, tycoon britannico e proprietario dello yacht, di Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International, di sua moglie Judith, di Chris Morvillo, avvocato, e della moglie di quest'ultimo, Neda. L'ultimo corpo è stato individuato il 23 agosto: è quello della figlia di Lynch, Hannah, appena 17 anni.  

La Guardia costiera aveva messo in allerta il comandante, ma invano 

A indagare sul naufragio è la Procura di Termini Imerese (Palermo), in quel momento guidata da Ambrogio Cartosio, andato di recente in pensione. I pm indagano per naufragio e omicidio plurimo colposo. Sono al momento tre gli indagati. Si tratta del terzetto dell’equipaggio, composto da Matthew Griffiths, in qualità di marinaio addetto al turno di guardia notturno, “perché non si avvedeva del peggioramento delle condizioni meteo”, scrive il pm Raffaele Cammarano nel capo d’imputazione, ma anche di Timothy Parker Eaton, ufficiale di macchina, “perché non si avvedeva che la barca aveva già imbarcato acqua” e, infine, il comandante James Cutfield “perché non adottava tempestivamente tutte le misure atte a fronteggiare la situazione di emergenza venutasi a creare e non avvertiva del pericolo dell’imminente naufragio tutti gli altri soggetti presenti sull’imbarcazione, cagionando la morte di sette di loro”. 

Nei giorni scorsi, la guardia costiera ha consegnato alla Procura, retta al momento dalla facente funzione Concetta Federico, la relazione in cui ha ricostruito gli ultimi contatti del comandante neozelandese James Cutfield. Tra questi c’è un agente marittimo di Palermo, Marcello Meli. Quest’ultimo suggeriva a Cutfiled di ormeggiarsi nella banchina privata di Marina di Villa Igiea a Palermo per ripararsi dal maltempo, ma il comandante del Bayesian, ha risposto picche, scegliendo di fermarsi a Porticello.  

Dalle carte della guardia costiera, inviate al sostituto procuratore Raffaele Cammarano, emergono nuovi elementi che rafforzerebbero l’ipotesi di errori e valutazioni sbagliate dell’equipaggio. Già il 28 e il 29 luglio dell’anno scorso, dopo aver chiesto e ottenuto la disponibilità di un posto sicuro a Villa Igiea, il comandante preferì rimanere in rada a Mondello. Una scelta analoga che si ripeté a Porticello due settimane dopo, quando la tempesta era ormai vicina. Sembra che il comandante abbia voluto ignorare l’offerta di assistenza inviata via email, che gli suggeriva di dirigersi in città, dove era disponibile un approdo riparato. Poche ore dopo il downburst che ha fatto affondare il veliero. 

Mike Lynch era considerato il Bill Gates britannico 

A maggio è morto un sommozzatore olandese impegnato nelle operazioni di recupero del veliero. I pm di Termini Imerese Concetta Federico e Raffaele Cammarano hanno indagato, con le ipotesi di omicidio colposo e violazione delle normative sulla sicurezza nei posti di lavoro, il legale rappresentante della Smith & Savage, la ditta per cui lavorava Rob Cornelis Huijben, il sommozzatore morto mentre tagliava il boma del Bayesian. 

Ma chi era Mike Lynch, e perché tutto questo interesse mediatico per questo naufragio? Appena due mesi prima della tragedia, una corte federale americana aveva assolto Mike Lynch, proprietario reale dell’imbarcazione (intestata alla società Revtom Ltd., di cui la moglie Angela Bacares era amministratrice), dalle accuse di frode e false dichiarazioni legate alla cessione della sua società Autonomy alla Hewlett Packard Enterprise (HPE), ramo aziendale di HP dedicato alle soluzioni per aziende, per oltre 11 miliardi di dollari nel 2011. 

Un processo durato anni, con implicazioni internazionali, che aveva visto l’imprenditore lottare per dimostrare la propria innocenza. La sentenza americana era stata un sospiro di sollievo. Tuttavia, nel Regno Unito, HPE aveva intentato una causa civile per ottenere un risarcimento, e qui le cose hanno preso una piega completamente diversa. 

Sulla sciagura non c’è solo l’inchiesta penale della Procura di Termini Imerese ma ce n’è anche una tecnica dell’agenzia governativa britannica Marine Accident Investigation Brand (Maib). Italiani e inglesi che però danno letture diverse sull’accaduto. Gli occhi sono puntati soprattutto sulla questione del risarcimento da centinaia di milioni di euro, almeno 400 milioni secondo una prima stima. Una vera e propria guerra di polizze. In questi dodici mesi, come fa sapere la Procura termitana “sono stati fatti accertamenti su tutti gli altri aspetti del naufragio, compreso quello climatico. Sono stati esaminati contenuti, sentiti testimoni, tutto quello che era possibile fare in attesa del recupero”. Lo scorso giugno la barca è stata recuperato dal fondale, a 49 metri di profondità. L'albero è stato tagliato prima. Il veliero si trova oggi nel deposito all'interno del porto di Termini Imerese e affidato alla società Portitalia, rappresentata dall'avvocato Salvatore Caradonna. L’azienda Portitalia, che tra le altre cose gestisce il terminal container di Termini Imerese, ha avuto incarico dalla Procura della Repubblica della custodia giudiziaria.. Adesso si attende di capire cosa accadde quella notte tra il 18 e il 19 agosto 2024. (di Elvira Terranova) 

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