(Adnkronos) - La recente scomparsa di Ozzy Osbourne, il frontman dei Black Sabbath morto il 22 luglio scorso a 76 anni, ha lasciato un enorme vuoto nella comunità rock e metal. Alice Cooper e la sua band, negli anni '70 hanno condiviso più volte il palco con Ozzy e i Sabbath. Ma anche visioni e un'epoca irripetibile. "L'eredità di Ozzy? È il metal - dice all'AdnKronos il bassista di Alice Cooper, Dennis Dunaway -. I Black Sabbath erano tutto, hanno fatto da apripista e spianato la strada. Noi abbiamo fatto alcuni spettacoli con i Black Sabbath. Ricordo uno show a Ottawa, nel 1972. Stavamo entrando sul palco e ricordo di essermi sentito davvero stanco. Poi mi sono detto 'mio Dio, dobbiamo tirare fuori tutta la nostra energia perché siamo sullo stesso palco dei Sabbath'. A volte cercavamo di alzare un po’ l’asticella con Ozzy ma lui la alzava ancora di più".
Quanto a 'Back To The Beginning', lo show d'addio dei Black Sabbath a Birmingham il 5 luglio scorso: "Sono così contento che Ozzy sia riuscito a farlo - sottolinea Dunaway -. È stato incredibile. Ed è stata una buona cosa. Nessuno si aspettava che morisse così presto dopo, ma almeno è riuscito a tornare sul palco. È stato un buon concerto per lui, per la sua famiglia e per i fan. Sarebbe stato un peccato se fosse morto prima".
Anche il batterista Neal Smith ricorda gli anni in cui Ozzy e i Sabbath hanno cambiato per sempre la storia della musica: "C'erano Jimi Hendrix e i The Who e tutte le power band di Detroit ma non esisteva ancora il termine 'heavy metal' o 'metal'. Era semplicemente 'heavy rock'. Il rock di Detroit, molto duro, veniva chiamato 'kill rock' e poi ci fu l’evoluzione del termine. In Inghilterra Ozzy divenne metal. I Black Sabbath saranno ricordati per quello. Noi siamo stati fortunati a condividere il palco. Tutto quel mondo di Ozzy e dei Black Sabbath mancherà sicuramente moltissimo". (di Federica Mochi)
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