(Adnkronos) - Sono oltre 6.400 i pazienti arruolati nei 698 studi attivi presso l'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, pari al 70% dei trial in corso in Italia. Il 54% sono studi multicentrici internazionali, il 27% studi multicentrici nazionali e il 19% studi mono-istituzionali, di cui l'Ieo è ideatore e promotore. Partecipando al terzo Clinical Trial Day nazionale (20 maggio), l'Irccs fondato da Umberto Veronesi fa il punto sul "vero punto di forza" dell'istituto. Gli studi clinici: "Uno strumento essenziale per offrire ai pazienti oncologici un veloce accesso alle nuove terapie e più in generale all'innovazione in ambito diagnostico e terapeutico".
"Non c'è nuova cura che non sia testata attraverso studi clinici sperimentali - afferma Roberto Orecchia, direttore scientifico Ieo - Gli studi clinici sono quindi la porta di accesso rapido alle nuove cure più efficaci. Uno studio clinico viene infatti disegnato e condotto per verificare se un nuovo approccio può essere più vantaggioso dello standard corrente, ma può riguardare anche nuovi dispositivi o nuove tecniche sanitarie. La letteratura scientifica ci ha inoltre dimostrato che i pazienti inseriti in uno studio clinico hanno esiti di cura migliore perché sono monitorati più intensamente. Per il paziente, dunque, il vantaggio di entrare in una sperimentazione è duplice e lo riguarda personalmente. C'è poi un valore aggiunto anche per la collettività, perché le nuove cure sperimentate verranno in futuro rese disponibili per tutti i pazienti. Partecipare a uno studio clinico è quindi anche un gesto di solidarietà".
L'Ieo ospita studi sia accademici che sponsorizzati. Gli studi accademici - spiegano dall'Irccs di via Ripamonti - sono l'espressione più diretta della potenzialità di ricerca dello Ieo, poiché evidenziano le capacità di innovazione dell'istituto e ne elevano la capacità di networking. Gli studi sponsorizzati si realizzano in particolare per valutare nuovi farmaci o nuovi dispositivi e vedono coinvolte le principali case farmaceutiche a livello internazionale. Riguardo alla tipologia di trial, il 56% degli studi Ieo è relativo ai farmaci, equamente distribuiti tra quelli di fase precoce, I-II (il 48%), spesso con molecole sperimentali, e quelli di fase tardiva, III-IV (il 52%), solitamente randomizzati. I restanti studi sono per un terzo di tipo osservazionale, con una quota che riguarda i dispositivi chirurgici o medici e le modalità di imaging diagnostico, che reclutano moltissimi pazienti, circa il 38% del totale.
"Gli studi Ieo - rimarca Oreccchia - sono attualmente gestiti da una struttura esclusivamente dedicata a questo compito, il Clinical Trial Office, con personale altamente qualificato. Abbiamo avviato un progetto ambizioso di ulteriore potenziamento dell'attività di sperimentazione e ricerca, ed entro il prossimo triennio realizzeremo un vero e proprio centro, il Clinical Trial Center, con percorsi e spazi dedicati. Un esempio è rappresentato dalla recente messa in funzione di una nuova apparecchiatura di tomografia computerizzata, riservata ai pazienti inseriti negli studi clinici, al fine di garantire l'esecuzione di questo fondamentale esame per la stadiazione e il controllo della risposta alle terapie nei tempi opportuni, come stabilito all'interno dei protocolli di studio".
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