Uap: "Tar Lazio su nuovo tariffario può evitare Ssn di seria A e B"
27/01/2025

(Adnkronos) - "Il 28 gennaio è una data cruciale per la tutela della salute dei cittadini, perché il Tar Lazio è chiamato a pronunciarsi sulla sospensione del nuovo nomenclatore tariffario, approvato dal ministero della Salute durante la Conferenza Stato-Regioni del 14 novembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre, impedendo così la possibilità di appellarlo, che con i tagli ai rimborsi previsti mette a rischio la vera medicina territoriale di precisione. Confidiamo nella magistratura per evitare di creare una sanità di serie A: quella delle regioni più virtuose, che non essendo in piano di rientro possono integrare le tariffe, e quella di serie B delle regioni in piano di rientro, che si troveranno presto nell’impossibilità di erogare numerose prestazioni (almeno 58 tipologie di esami saranno a rischio perché rimborsate con tariffe inferiori ai costi medi di produzione) o peggio che rischiano il fallimento, ma soprattutto per la tutela dei nostri cittadini, che rischiano di perdere le proprie strutture sanitarie territoriali di riferimento, che conoscono il paziente e la propria storia clinica". Così in una nota l'Uap, l'Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata. 

"I dati parlano chiaro - continua la nota -Per l’esame del Psa Reflex (Psa + Psa Free), esame necessario per l’individuazione di una patologia tumorale, il precedente tariffario prevedeva un rimborso di 14,82 euro (tariffa ferma da 20 anni), oggi l’attuale nomenclatore prevede un rimborso per entrambi gli esami di soli 3,95 euro. Per l’esame del D Toxoplasma (anticorpi IgG e IgM) con eventuale test di avidità è previsto un rimborso di 8,50 euro a fronte del precedente rimborso di 23,37. Per la visita cardiologica comprensiva di Ecg, il precedente tariffario prevedeva un rimborso di 24,53 ed oggi l’attuale nomenclatore prevede un rimborso di 17,90. Il comunissimo test delle Beta Hcg per la diagnosi di gravidanza prima rimborsato 9,98 ora è rimborsato 3,55". 

Per tali ragioni l’Uap, rappresentativa di oltre 27.000 strutture, "continua la sua battaglia per garantire giustizia e trasparenza, per una medicina di precisione appropriata e per proteggere dal fallimento le strutture sanitarie private accreditate e per tutelare gli ospedali pubblici delle Regioni in piano di rientro, che non sono in grado di risanare i loro bilanci". 

"Si spera che il nuovo nomenclatore tariffario sia stato il frutto di errori fatti in buona fede e che i codici elaborati siano stati il frutto di errori contabili o di valutazione e che non celino in realtà disegni mirati a far fallire le imprese italiane e basisce che l’Avvocatura di Stato abbia dichiarato al Tar Lazio, a tutela del ministero della Salute per ottenere la sospensiva, che il nomenclatore con i relativi codici erano in atto già da tempo, perché tale affermazione non risponde assolutamente a verità. 

"Confidiamo, quindi, nella magistratura, affinché sospenda immediatamente l’attuale nomenclatore con il ritorno delle tariffe previste nel Decreto Balduzzi, ferme da oltre 20 anni, così come già proposto durante il tavolo di confronto avuto con il ministero nei mesi precedenti", conclude l'Uap.  

 

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